Il primo passaggio nello screening per infezione da HCV è rappresentato dalla ricerca anticorpale, la cui eventuale positività conduce al rilevamento della viremia. Al fine di facilitare l’espletamento del primo step, negli ultimi anni sono stati sviluppanti alcuni test rapidi, definiti anche come point-of-care.

 

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Un test di questo tipo per definizione non necessita di un laboratorio per la valutazione del risultato e spesso non necessita nemmeno di personale specializzato. Un esempio è il test di gravidanza su urine. Nel caso dell’infezione da HCV, i campioni possono essere rappresentati da fluido orale o sangue venoso dopo digitopuntura. Ciò favorisce lo screening di gruppi di persone (per esempio, migranti) che hanno difficoltà ad accedere a un’assistenza sanitaria convenzionale.

Riferimento bibliografico
Khuroo MS et al. PLoS One 2015; 10: e0121450.

Postato da: Alberto Enrico Maraolo il: In: Contributi ScientificiInfettivologia Medicioggi

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